La scultura di De Paoli conquista il Trentino

INSTALLATA “SINERGIE INDOTTE” a ASPS “Padre Odone Nicolini”

La scultura di De Paoli conquista il Trentino presso ASPS “Padre Odone Nicolini”

– PAVIA –
«MI HA TOCCATO profonda-mente il coinvolgimento di tutti i presenti, davvero interessati, non distratti come a volte accade alle inaugurazioni». Lo scultore pavese Antonio De Paoli commenta così l’inaugurazione della sua opera «Sinergie indotte», avvenuta domenica a Pieve di Bono, in provincia di Trento.

E se l’arte ha tra i suoi obiettivi quello di suscitare emozioni, per un artista notare l’interesse di chi guarda la sua opera è un’ulteriore soddisfazione. In questo caso dopo la prima gratificazione, personale e professionale, di aver vinto il concorso pubblico per realizzarla. Cinquantenne, laureato a pieni voti in Scenografia all’Accademia di Brera, Antonio De Paoli dalla scenografia e poi dalla pittura è approdato alla scultura, con la quale sta ottenendo riscontri e successi in un panorama sempre più ampio a livello nazionale.

Quella inaugurata domenica è la sua seconda opera in Trentino. «La prima, nel 2013 – ricorda lo stesso artista -l’avevo realizzata a Riva del Garda, per una struttura che ospita giovani in difficoltà. Questa, nel contesto di un centro per anziani, l’ho affrontata con positività, volendo rappresentare l’importanza che la figura dell’anziano può e deve avere nella società». L’opera, di 3 metri per 2, è stata installata sulla parete esterna della cappella che si trova al centro della Rsa gestita dall’Apsp (Azienda pubblica di servizi alla persona) «Padre Odone Nicolini» nel comune di Pieve di Bono-Prezzo.

ALL’INAUGURAZIONE, oltre ai vertici della struttura e al sindaco Affilio Maestri, erano presenti anche altri sindaci dei comuni vicini e il viceprefetto. «E’ un’opera suddivisa in due sezioni – spiega De Paoli – una ‘interna’ con la figura di un anziano, con il volto ben caratterizzato, e una ‘esterna’ con un giovane invece col volto non definito. In un intreccio di mani, il giovane invita l’anziano a uscire dalla nicchia che rappresenta il suo autoisolamento, creando un ponte tra passato, presente e futuro».

di Stefano Zanette

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