Lo scultore De Paoli realizzerà la statua del pugile sardo Burruni

L’OMAGGIO AL CAMPIONE

Lo scultore De Paoli realizzerà la statua del pugile sardo Burruni

PAVIA

Un altro importante incarico per lo scultore pavese Antonio De Paoli che realizzerà una statua bronzea, nel centro storico di Alghero, di Tore Burruni, a 20 anni dalla morte. Salvatore Burruní è stato il più grande pugile algherese che nel 1965, a Roma, conquistò il titolo mondiale dei pesi mosca battendo il thailandese Kingpetch.

L’associazione Tore Burruni ha scelto De Paoli tra molti artisti, determinante è stato anche il forte apprezzamento per precedenti lavori e in particolare per la statua di Giovanni Parisi, un altro grande campione del pugilato, a Voghera, e la statua di San Francesco a Cannara, in provincia di Perugia, il cui bozzetto originale di quest’ultimo è stato consegnato dall’autore a Papa Francesco in un’udienza tenutasi mercoledì 8 novembre.

L’iniziativa denominata “Una statua per Tore” è stata presentata al palazzo El Quarter ad Alghero dove lo scultore pavese ha mostrato il bozzetto della statua.

«Nelle mie opere cerco sempre azione, dinamismo, forza -spiega Antonio De Paoli -Ho visionato vari filmati dei combattimenti di Tore Burruni e ho notato questa tecnica tutta sua di balzare in avanti per colpire gli avversari più alti. Ho voluto rappresentarlo proprio in questo fermo immagine per sottolineare come è riuscito sfruttare il suo presunto punto di debolezza in una forza che l’ha portato a vincere.

La presentazione del bozzetto è stata molto emozionante: un campione tanto amato dai suoi concittadini, persone che l’hanno conosciuto ma anche i più giovani che lo prendono come esempio. Il sindaco di Alghero Mario Conoci e il presidente della Fondazione Alghero Andrea Delogu hanno confermato il loro sostegno finanziario per il completamento delle donazioni già ricevute dai vari sponsor e dai privati».

Tore Burruni firmato da Antonio De Paoli sarà una grande statua, alta più di due metri, in bronzo; una volta finita, nel giugno del prossimo anno, verrà inaugurata in piazza Ginnasio ad Alghero.

D’altronde il bronzo è un materiale molto amato dallo scultore che l’ha utilizzato anche per i portali della chiesa di San Vittore a Casorate Primo e per la cappella di Montepico a Fortunago.

E suo, si diceva, è il monumento dedicato a Giovanni Flash Parisi, campione mondiale Wbo, che svetta nel giardino di fronte alla palestra dell’Asd Boxe Voghera in via Kennedy. Cui ora si aggiungerà la statua dedicata a un altro campione del pugilato: quel Salvatore Burruni che dal 23 aprile 1965 al 14 giugno 1966 fu campione del mondo dei pesi mosca e campione europeo dei pesi gallo dal 1968 sino al ritiro dalle competizioni (1969).

Fonti: La Provincia Pavese del 09 dicembre 2023

presentazione del bozzetto della statua di Burruni

Tore Burruni interpretato da Antonio De Paoli

L’ARTISTA ANTONIO DE PAOLI PROTAGONISTA AD ALGHERO PRESENTATO VENERDÌ SCORSO IL SUO BOZZETTO DI “UNA STATUA PER TORE”

SCULTURA IN RICORDO DEL PUGILE SALVATORE BURRUNI, DOPO L’OPERA CHE IMMORTALA IL VOGHERESE PARISI

L’ARTISTA ANTONIO DE PAOLI PROTAGONISTA AD ALGHERO
PRESENTATO VENERDÌ SCORSO IL SUO BOZZETTO DI “UNA STATUA PER TORE”

Anche in Sardegna L’artista pavese Antonio De Paoli realizzerà una scultura in bronzo per il centro storico di Alghero, in provincia di Sassari. È stata presentata venerdì scorso, nella sala conferenze del Palazzo Lo Quarter ad Alghero, l’iniziativa “Una statua per Tore”, in ricordo di Salvatore Burroni, a vent’anni dalla morte (30 marzo 2004). Nato nel 1933, l’indimenticato pugile algherese conquisto nel 1965 a Roma il titolo mondiale dei pesi mosca, battendo il thailandese Kingpetch.

E nell’ambito delle iniziative in programma per il prossimo anno, il comitato spontaneo di Amici di Tore, mutuato in Aps Tore Burruni, sotto la presidenza del giornalista sportivo e conduttore radiofonico Carlo Branca, già lo scorso gennaio aveva presentato il progetto “Una sia-tua per Tore , patrocinato dal Comune di Alghero, con contributo della Presidenza del Consiglio regionale, della Fondazione di Sardegna e della Camera di Commercio di Sassari, con anche il con-tributo di una raccolta fondi tra tifosi, cittadini e aziende del territorio.

Un progetto nato già nel 2017 e concretizzato nel corso degli anni con una selezione tra scultori di fama nazionale che avessero già realizzato statue in bronzo e che avessero già immortalato campioni ffi pugilato. E la scelta è caduta sull’artista pavese Antonio De Paoli, già autore della scultura in bronzo dedicata al campione vogherese Giovanni Parisi.

Così venerdì scorso lo scultore pavese ha presentato il bozzetto dell’opera, spiegando al folto e interessato pubblico sia la genesi che le successive fasi della realizzazione.

«Premetto che è stato per me un vero onore – ammette Antonio De Paoli – sia essere stato scelto che essere protagonista ad Alghero di una serata davvero emozionante. Quando sono stato contattato dal Comitato ho visionato

diversi filmati dei combatti-menti di Tore Burroni e ho notato questa tecnica tutta sua di balzare in avanti per colpire gli avversari più alti. Ho voluto rappresentarlo proprio in questo “fermo immagine” per sottolineare come è riuscito a sfruttare il suo presunto punto di debolezza in una forza che l’ha portato a diventare campione del mondo». Una scultura che per Antonio De Paoli sarà l’ennesima sfida anche per la realizzazione dell’opera. «Poggiando sulla gamba destra -spiega l’artista – nell’atto del “balzo” con il gancio destro e guardia di sinistro, la figura è tutta sbilanciata in avanti. Come per il San Francesco di Cannara, in punta di piedi in uno slancio verticale verso l’alto, anche questi statua non sarà semplice da realizzare, con tutto ri baricentro spostato verso il pugno, sarà difficile contro. bilanciare questa spinta. Ma nelle mie opere cerco sempre azione, dinamismo, la forza». Vincente.

di Stefano Zanette

Fonti: IL SETTIMANALE PAVESE del 07.12.2023

 

De Paoli a Scurcola Marsicana

La creatività di De Paoli colleziona un altro successo

PAVIA Apprezzato in tutta Italia

Nuovo incarico allo scultore

L’artista pavese realizzerà in Abruzzo un’opera dedicata alla maternità I suoi lavori sono già installati nei luoghi di San Francesco e in Liguria

La sua arte si sta espandendo, da Pavia, in un crescente numero di luoghi d’Italia. L’artista pavese Antonio De Paoli, 57 anni, realizzerà in Abruzzo, a Scurcola Marsicana, comune in provincia dell’Aquila, l’opera “Alle fonti della vita”, il cui bozzetto è stato svelato in anteprima, in loco, all’inaugurazione della mostra “50 opere per raccontare 50 artisti italiani del ‘800 e del ‘900”, alla quale è stato invitato a partecipare.

Una destinazione ancor più lontana dalla sua città e anche dal laboratorio artistico sulle colline oltrepadane, a Corvino San Quirico, rispetto alle sue ultime tappe in giro per l’Italia. Con le due opere a Cannara, in provincia di Perugia, in Umbria, prima la statua in bronzo di San Francesco (inaugurata il 12 giugno dello scorso anno) e poi l’altare in marmo (inaugurato lo scorso 7 maggio) che è andato a completare il santuario all’aperto di Piandarca, nel luogo mistico della predica agli uccelli.

E con la tappa intermedia a Lerici, in provincia della Spezia, in Liguria, dove dal 28 settembre dello scorso anno, proprio sul lungomare, è installata in modo permanente “La metamorfosi della Fenice”, opera realizzata da De Paoli nel centenario dell’esplosione della polveriera di Falconara.

Ma quel che lo ha portato in Abruzzo è stato in realtà frutto di una casuale visita a Pavia, lo scorso novembre, di Franco Farina, fondatore del Museo San Bernardino da Siena a Scurcola Marsicana, che ha notato l’opera commemorativa della Torre Civica in piazza Duomo e ha contattato l’artista pavese.

L’AUTORE «Ho scelto di rappresentare la figura della madre con un’interazione divertita di sguardi con il bimbo»

«Mi ha chiesto di progettare -spiega Antonio De Paoli -un’opera sulla maternità. L’idea base era quella di partire dalla figura di una popolana, in abiti tradizionali abruzzesi, che porta sulla testa la ‘conca’, usata per trasportare l’acqua dal pozzo. Ho scelto di rappresentare la figura della madre non con la maternità classica col bambino in braccio, ma con un’interazione divertita di sguardi e di gesti, con il bimbo aggrappato alla veste della madre, quasi a farla inciampare, e la donna che sorride con pazienza e con dolcezza». Un’opera che per l’artista pavese ha anche un significato particolare. «La cosa strana – ricorda De Paoli – è che quest’opera mi è stata proposta una settimana dopo la perdita di mia madre».

Da sinistra Antonio De Paoli e Giuseppe Virgallita presidente del Museo San Bernardino da Siena di Scurcola Marsicana

di Stefano Zanette

Fonti: IL GIORNO del 13/09/2023

Antonio De Paoli a Scurcola Marsicana

ALLA FONTE DELLA VITA Antonio De Paoli in Abruzzo

SCURCOLA MARSICANA, PROVINCIA DELL’AQUILA BOZZETTO PRESENTATO DOMENICA 27 AGOSTO

Un’altra opera dell’artista pavese Antonio De Paoli in un’altra parte d’Italia. Dopo le recenti tappe a Lerici (con la Metamorfosi della Fenice) e a Cannara (con la scultura e l’altare per San Francesco a Piandarca, in Umbria), domenica 27 agosto a Scurcola Marsicana (L’Aquila) in Abruzzo, è stato svelato in anteprima il bozzetto dell’opera “Alla fonte della vita”, commissionata dal Museo San Bernardino da Siena fondato da Franco Farina, che passando da Pavia aveva notato l’opera commemorativa della Torre Civica in piazza Duomo e ha contattato l’artista pavese per la scultura che verrà realizzata e posta in piazza Garibaldi, detta comunemente piazza Sant’Egidio per la chiesa romanica dove tra l’altro pare che predicò proprio San Francesco.

«Mi è stato chiesto di progettare un’opera sulla maternità — spiega l’artista pavese Antonio De Paoli — una popolana in abiti tradizionali abruzzesi, che porta sulla testa la “conca”, usata per trasportare acqua dal pozzo. Ho rappresentato la figura della madre, ma non la maternità classica col bambino in braccio, ma con un’interazione divertita di sguardi e di gesti, il bambino aggrappato alla veste con il volto divertito e la madre con pazienza che sorride, con dolcezza. La cosa particolare è che quest’opera mi è stata proposta una settimana dopo la perdita di mia madre, una circostanza casuale, ma molto strana».

di Stefano Zanette

Fonti: SETTIMANALE PAVESE del 7/09/2023

Antonio De Paoli a Scurcola Marsicana

De Paoli a Scurcola Marsicana

“Alla fonte della vita” dello scultore pavese Antonio De Paoli

La nuova opera dell’artista pavese sarà collocata a Scurcola Marsicana

Sorgerà a maggio 2024 nella piazzetta antistante la chiesa romanica di S. Egidio a Scurcola Marsicana (L’Aquila) la nuova opera d’arte dello scultore pavese Antonio De Paoli.

“Alla fonte della vita”, questo il nome della statua bronzea che sarà installata, è un omaggio alla maternità ed è il frutto di una serie incredibile di coincidenze. “Il 6 novembre 2022; ci spiega proprio De Paoli, “è venuta a mancare mia madre. Una settimana dopo ho ricevuto una telefonata inattesa: Franco Farina il fondatore e segretario del museo San Bernardino da Siena di Scurcola Marsicana mi contattava per creare un monumento alla maternità. Il mio nome l’aveva scoperto visitando Pavia alcuni mesi prima insieme all’amico Marco Faggi (figlio di Remo Faggi, mio insegnante al Liceo Artistico) osservando la stele in bronzo dedicata alla Torre Civica in piazza Duomo”.

De Paoli ha acconsentito con emozione ed entusiasmo all’iniziativa e domenica 27 agosto si è recato a Scurcola Marsicana per illustrare il progetto.

Nella sala consiliare del Municipio alla presenza di 150 persone l’artista pavese è intervenuto in occasione di una giornata dedicata all’arte: è stata infatti inaugurata una mostra dedicata ad artisti del’800 e del ‘900 e oltre a presentare il bozzetto dell’opera De Paoli ha portato 4 sue opere.

Alla giornata hanno partecipato il critico d’arte Massimo Pasqualone, la giornalista Luisa Novorio, il sindaco di Scurcola Nicola De Simone, il sindaco di Avezzano Giovanni Di Pangrazio, numerosi addetti ai lavori, l’assessore alla cultura della Regione Abruzzo Daniele D’Amario oltre naturalmente al presidente del museo Bernardino da Siena e al curatore della mostra Franco Farina.

La nuova opera (svelata in miniatura domenica scorsa è in procinto di diventare una statua a maggio 2024…proprio in occasione della Festa della Mamma) non risponde al concetto di maternità classica ma si ispira alla tipica figura di una mamma contadina abruzzese con la conca (anfora di rame per portare l’acqua dal pozzo a casa); da questa icona popolana De Paoli è partito per realizzare una scultura dal significato profondo: la madre nell’atto di portare la conca viene raggiunta dal figlio piccolo e i loro sguardi si incrociano. Il bambino rompe l’equilibrio verticale della figura ma conferisce all’opera veridicità e tenerezza.

E’ un periodo di grande produzione per lo scultore pavese che ha ricevuto una committenza dal Gruppo Alpini di Gessate : all’ingresso della cittadina nei pressi di Monza il 25 aprile 2024 verrà installato un monumento dedicato agli Alpini nel Soccorso, 2.80 metri in terracotta refrattaria e bronzo nel quale De Paoli rappresenterà un alpino (con la storica divisa della Prima Guerra Mondiale) nell’atto di salvare le persone sepolte dalle macerie.

Invece domenica 3 settembre all’Eremo di S. Alberto di Butrio verrà messa in sicurezza la scultura prima danneggiata e poi riparata dello stesso De Paoli, in una cerimonia alla quale parteciperà il Vescovo di Tortona Mons. Guido Marini.

Nella foto a sinistra il bozzetto de “Alla fonte della vita” presentato a Scurcola Marsicana; sopra lo scultore Antonio De Paoli (al centro) con il sindaco di Scurcola (a destra) e quello di Avezzano. Sotto Antonio De Paoli con Franco Farina

di Matteo Ranzini

Fonti: “Il Ticino” del 1 Settembre 2023

presentazione a Scurcola Marsicana del progetto di Antonio De Paoli

Inaugurazione del Santuario all’aperto Piandarca, 7 maggio 2023

Un’opera per rendere più bello il mondo … un elemento del santuario della bellezza che è il cosmo creato da Dio (Mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi)

Un pomeriggio da consegnare alla storia. Si è realizzato un progetto quasi impossibile quando è stato pensato. Conoscete la storia recente di Piandarca della Predica di San Francesco agli uccelli, del tentativo di deturpare questo luogo legato alla spiritualità francescana, dell’impegno del Comitato, profuso per ottenere una soluzione che scongiurasse per sempre il pericolo di rovinare un lembo di terra e un paesaggio cari alla sensibilità di quanti, nel mondo, sono attratti dalla vita e dalla spiritualità del santo di Assisi. Dopo l’intervento del Ministero per i Beni Culturali, che nel settembre del 2011 vincolò questa area per circa 40 ettari, il Comitato per la difesa di Piandarca cominciò ad ampliare il suo obiettivo trasformandosi in Comitato per la valorizzazione, con la partecipazione della Parrocchia, della Fraternità Ofs locale, della nuova amministrazione comunale, di cui era diventato sindaco l’avo. Fabrizio Gareggia, e con il sostegno morale del vescovo diocesano, mons. Sorrentino, del Custode del Sacro Convento di Assisi, allora p. Mauro Gambetti.

Un Santuario sul luogo della Predica agli uccelli: questo il progetto che cominciò ad essere pensato, ma la cui realizzazione appariva quasi impossibile. Eppure bisognava uscire dal silenzio, che aveva avvolto per tanti secoli quello che fu lo scenario di uno degli episodi più belli e significativi della vita del Santo, e restituirgli la verità della tradizione e della storia, luogo al quale altri avevano tentato per decenni e decenni di cambiare i riferimenti territoriali, una sorta di Cicero pro domo sua. Questa rivista ha dato comunicazione dei progressi nella realizzazione del Santuario all’aperto, dalla costruzione del grande TAU (2017) alla posa della “prima pietra” (12 giugno 2022), che si riferisce alla grande statua in bronzo di san Francesco, e adesso allo svelamento e benedizione da parte del vescovo diocesano del magnifico altare in marmo rosa del Portogallo, con una scultura che ripropone motivi legati alla Predica, anch’essa opera dello scultore De Paoli di Pavia

Un pomeriggio benedetto dal cielo, libero dalle nuvole dopo tanta pioggia. Immerso in un paesaggio tutto verde e scintillante al sole, il luogo della Predica di S. Francesco stava per accogliere la Processione che dal paese percorreva il Sentiero francescano, in mezzo ai campi, nel silenzio interrotto solo dalla recita del Rosario e dai canti. Giunti sul posto, Confraternite, OFS locale e regionale, autorità religiose, civili, tra le quali la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, militari e i numerosi partecipanti riempivano l’ampio spazio dinanzi alle due opere d’arte, una delle quali, l’altare, era nascosta sotto una copertura. Davanti al palchetto predisposto per gli oratori erano appoggiati una serie di disegni figurativi ispirati al Cantico delle creature, realizzati dal gruppo salesiano di don Bosco-Mamma Margherita. All’inizio della cerimonia Francesco Raspa, moderatore, dopo il saluto ai presenti, ha sottolineato l’altissimo significato storico, spirituale e paesaggistico del luogo, che racchiude in sé e diffonde valori universali e invita l’uomo al rispetto di ogni essere vivente, a proteggere la natura, a collaborare all’armonia dell’universo. Sono seguiti gli interventi dei vari relatori. Chi scrive, in qualità di presidente del Comitato, ha sottolineato che questo processo di trasformazione e valorizzazione, del tutto rispettoso dell’ambiente, rende giustizia a un luogo che per il suo alto valore nella storia francescana permetterà a chiunque voglia visitarlo di immergersi in uno straordinario lembo della natura, in un’atmosfera resa affascinante dalla storia del Santo di Assisi che qui si fermò nella primavera del 1221 per parlare alla moltitudine delle “sirocchie uccelli”, ed anche all’uomo di ogni tempo.

P. Francesco Piloni, Provinciale dei Frati Minori di S. Maria degli Angeli, citando Bonaventura da Bagnoregio, ha ricordato la crisi interiore di Francesco dalla quale derivò il suo andare nel mondo per predicare non solo alle persone, ma anche agli uccelli, poiché tutto è degno della parola di Dio; p. Mario Chisotto, della Custodia dei Frati Minori del Sacro Convento di Assisi, ha definito la Predica agli uccelli “un miracolo della comunicazione e della relazione con le creature”; p. Carlo M. Chistolini, delegato del ministro provinciale dei Frati Minori Cappuccini del Centro Italia, si è soffermato sulla ispirazione che Francesco ha avuto da Dio nel percorrere le strade del mondo; Noemi Paola Riccardi, membro di Presidenza Internazionale del CIOFS (Consiglio Internazionale Ordine Francescano Secolare), ha sottolineato l’attualità del messaggio della Predica agli uccelli, che ci ricorda l’importanza di metterci in ascolto di tutti, specialmente degli ultimi e dei dimenticati di oggi; l’artista Antonio De Paoli: “Ho intitolato l’altare che stiamo per svelare – Dalla Terra al Cielo -, perché è dedicato alla fede,alla preghiera, alla elevazione a Dio”; Fabrizio Gareggia, sindaco di Cannara: “Piandarca è un luogo per il mondo. Il nostro impegno deriva dalla convinzione che c’è qualcosa di più grande per cui vale la pena vivere, impegnarsi, essere solidali, donare amore agli altri”. II vescovo, mons. Domenico Sorrentino: “Cari amici, voi avete fatto un’opera per rendere più bello il mondo, e dunque siate benedetti perché questo è un luogo ispirante, un elemento del santuario della bellezza che è il cosmo creato da Dio”.

Un lungo applauso è seguito allo svelamento dell’altare in pietra rosa del Portogallo, opera dell’artista Antonio De Paoli di Pavia, che dal blocco ha fatto emergere sculture ispirate alla Predica. Dopo la Messa, celebrata dal vescovo e concelebrata da tutti i pp. francescani, insieme ai parroci di Cannara, don Maurizio Saba, don Raffaele Krosny, don Francesco Fongo e animata dal Coro “Concentus Vocalis”, a suggello di questo pomeriggio memorabile dedicato a San Francesco d’Assisi, hanno emesso la loro professione di fede nell’Ordine Francescano Secolare quattro nuovi membri: Michele Pietricola e sua moglie Clara Suardi, Maria Rita Preziotti e Valerio Secondini. Anche il Concerto Musicale di Cannara ha partecipato a questo appuntamento di fede, rallegrando con scelti brani alcuni momenti salienti sia della processione che della cerimonia.

di Ottaviano Turrioni

Fonte: Terre nostrane numero 5 Giugno/Luglio 2023

altare Piandarca di Antonio De Paoli

L’ALTARE IN MARMO SCOLPITO HA COMPLETATO IL SANTUARIO

POCO MENO DI UN ANNO DOPO L’INAUGURAZIONE DELLA STATUA DI SAN FRANCESCO NEL LUOGO DELLA PREDICA AGLI UCCELLI

SECONDA OPERA DELL’ARTISTA PAVESE ANTONIO DE PAOLI A CANNARA (PERUGIA)

Arte e cultura, fede e religione, pace e ambiente, natura e storia. Valori ed emozioni che si snodano tra terra e cielo, universali ma al tempo stesso anche locali. Da Pavia all’Umbria. Due opere d’arte, in una sorta d’installazione permanente, che però è anche ben altro. Sono entrambe dell’artista pavese Antonio De Paoli. E da pochi giorni hanno definitivamente completato il “Santuario all’aperto” nel luogo mistico della predica agli uccelli di San Francesco, a Piandarca, località nel comune di Cannara, in provincia di Perugia. Poco meno di un anno fa, domenica 12 giugno 2022, lo svelamento della prima opera, la statua in bronzo di San Francesco «… andate e riempite il cielo di canti». Domenica scorsa, 7 maggio 2023, l’inaugurazione dell’altare in marmo, secondo lotto del duplice concorso internazionale doppiamente vinto nel 2017 dall’artista pavese. «È stato un onore ancora più grande» commenta Antonio De Paoli.

Un blocco di marmo del Portogallo,

scelto per le sfumature rosa che ben s’intonano con il colore rosato della pietra d’Assisi, la città del Santo patrono d’Italia che si staglia proprio nella vista prospettica da Piandarca tra la statua e l’altare. E se la scultura in bronzo aveva rappresentato il primo passo, ora il completamento è arrivato con l’altare che nella cerimonia di domenica è stato benedetto e consacrato quindi nella prima celebrazione presieduta dal vescovo della Diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino. Come poco meno di un anno fa per la statua, anche per l’altare è stata organizzata una solenne inaugurazione iniziata con la processione dal centro di Cannara fino all’appezzamento di terreno appositamente acquistato dalla parrocchia di San Matteo Apostolo e San Giovanni Battista dove è stato realizzato il “Santuario all’aperto”.

Sono intervenuti rappresentanti dei Frati Minori Cappuccini, dei custodi del Sacro convento di Assisi e dell’Ordine francescano secolare. Rispetto alla prima inaugurazione è stata meno evidente la presenza dei rappresentanti istituzionali locali, rimasti appositamente defilati per il periodo di campagna elettorale (anche a Cannara si vota per il rinnovo dell’amministrazione comunale domenica 14 e lunedì 15 maggio). Nel suo intervento introduttivo, il presidente dal Comitato Piandarca, Ottaviano Turrioni, ha ripercorso le tappe del progetto iniziato per contrastare l’ipotesi di un parco fotovoltaico che avrebbe compromesso irrimediabilmente il luogo individuato attraverso ricerche storiche come quello della predica agli uccelli, con il sogno del “Santuario all’aperto” che si è ora trasformato in realtà.

 

UN BLOCCO CHE IN QUALCHE MODO ESPLODE UNA SCULTURA INTERNA CHE SI PROPAGA VERSO L’ESTERNO

Dalla compattezza della materia alla leggerezza delle forme

«È un altare dedicato alla preghiera — spiega l’artista pavese Antonio De Paoli — e l’ho intitolato “Dalla terra al cielo”. Rispetto alla statua, figurativa anche se del concetto dell’estasi di San Francesco, in questo caso l’opera è più metafisica, più allegorica. È un blocco che in qualche modo esplode, ho rappresentato una scultura interna, che si propaga verso l’esterno, come la fede. Dal blocco ho cercato dì ricavare forme che sono riconoscibili come uccelli. Quattro figure sono quelle formate, come quattro sono gli evangelisti, ma anche i punti cardinali, gli elementi e le stagioni, in un rapporto tra fede e cosmo, la natura. Figure non finite, perché è una ricerca, un viaggio verso l’interno. È come se San Francesco attraverso la sua preghiera facesse nascere dalla terra figure che si elevano verso l’alto e verso Dio».

L’opera si mostra da una parte ancora blocco compatto, dall’altra parte, quella verso la statua di San Francesco “esplosa” con le “figure formate” degli uccelli, sia posati che in volo, sia verso esterno che verso l’interno, tanto suggestive quanto le altre “figure non finite”. In una consistenza di materia che dalla compattezza del marmo diventa incredibilmente leggera, come le ali di cui quasi sembra di sentire il rumore nel vento.

di  Stefano Zanette

FONTI: IL SETTIMANALE PAVESE del Giovedì 11 maggio 2023

altare Piandarca

 

Guarda foto dell’inaugurazione dell’altare a Piandarca

Guarda foto dell’altare a Piandarca

altare di de Paoli nel Santuario all'aperto

Antonio De Paoli, l’artista pavese completa il suo santuario all’aperto a Piandarca: “Un onore”

Consacrato l’altare in marmo scolpito realizzato in Umbria, nel luogo della predica agli uccelli di San Francesco

Pavia – «È stato un onore ancora più grande”. L’artista pavese Antonio De Paoli ha inaugurato domenica la sua seconda opera, che completa il Santuario all’aperto a Piandarca, nel Comune di Cannara (Perugia), nel luogo della predica agli uccelli di San Francesco.

Dopo la scultura in bronzo del Santo patrono d’Italia, svelata il 12 giugno dello scorso anno, il secondo lotto del duplice concorso internazionale, vinto doppiamente nel 2017 dall’artista pavese, è l’altare in marmo scolpito che, nella cerimonia di domenica, è stato benedetto e consacrato quindi nella prima celebrazione presieduta dal vescovo della Diocesi di Assisi- Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino.

Un’inaugurazione, preceduta dalla processione partita dal centro di Cannara, che ha visto la presenza dei rappresentanti degli Ordini francescani e che è stata introdotta dal presidente dal Comitato Piandarca, Ottaviano Turrioni, che ha ripercorso le tappe del progetto che è stato completato.

«È un altare dedicato alla preghiera – spiega De Paoli – e l’ho intitolato “Dalla terra al cielo“. Rispetto alla statua, figurativa anche se del concetto dell’estasi di San Francesco, in questo caso l’opera è più metafisica, più allegorica. È un blocco che in qualche modo esplode, ho rappresentato una scultura interna che si propaga verso l’esterno, come la fede. Dal blocco ho cercato di ricavare forme che sono riconoscibili come uccelli. Quattro figure sono quelle formate, come gli evangelisti, i punti cardinali, gli elementi e le stagioni, in un rapporto tra fede e cosmo, la natura. Figure non finite, perché è una ricerca, un viaggio verso l’interno. È come se San Francesco, attraverso la sua preghiera, facesse nascere dalla terra figure che si elevano verso l’alto e verso Dio”.

di Stefano Zanette 

Fonti: Il Giorno del martedì 9 maggio 2023

altere di De Paoli nel Santuario all'aperto

articolo su IL GIORNO parla dell’inaugurazione dell’altare nel Santuario all’aperto a Piandarca di Cannara (PG)

invito inaugurazione altare a Piandarca

Inaugurazione dell’altare a Piandarca di Cannara

Alcune immagini dell’inaugurazione dell’altare del Santuario all’aperto a Piandarca nel comune di Cannara (PG)

L’inaugurazione dell’altare a Piandarca è iniziata con la processione dalla piazza di San Francesco a Cannara con una numerosa partecipazione dei abitanti del comune e territorio limitrofo.

All’arrivo al Masso i partecipanti hanno potuto ascoltare “Concerto musicale F. Morlacchi”.

Una volta arrivati sul luogo si è proceduto con interventi delle autorità:

Ottaviano Turrioni – Presidente del Comitato Piandarca

P. Francesco Piloni – Provinciale dei Frati Minori

P. Teofil Petrigor – Vicario del Custode del Sacro Convento

P. Carlo M. Chistolini – Vicario Provinciale dei Frati Minori Cappuccini

Noemi Paola Riccardi – Membro di Presidenza CIOFS, Delegato del Ministro Internazionale OFS

Antonio De Paoli – Artista e scultore

S.E.R. Mons. Domenico Sorrentino – Vescovo della Diocesi di Assisi – Nocera U. – Gualdo T.

Prima dello scoprimento l’autore dell’altare ha spiegato il significato dell’opera.

Dopo lo scoprimento l’altare è stato benedetto dal Vescovo durante la celebrazione della messa.

Si è proceduto alle foto istituzionali e consegna della bottiglia commemorativa dell’evento gentilmente offerta dalla cantina I DORIA DI MONTALTO .

Alla fine a tutti i presenti è stato offerto un conviviale.

Articoli sui quotidiani :

IL Giorno

La Provincia Pavese