Grande boxe al palazzetto dello sport ripensando all’indimenticabile Parisi

Pavia, presentata la statua dedicata a Flash che sarà svelata a maggio

LO SCULTORE DE PAOLI «La mia opera ha un’anima: quando ho finito il volto La moglie lo ha accarezzato

– PAVIA –

PESATA pubblica ieri pomeriggio. La sala consiliare che poche ore dopo avrebbe accolto gli esponenti politici in giacca e tailleur, ha lasciato spazio a due uomini in mutande. Non due persone come tante, certo, ma Gianluca Frezza, 36 anni e il georgiano Giorgi Ungiadze di 31. Sono i pugili protagonisti del match valido per l’International Contest che si disputerà stasera al Pala Ravizza di Pavia. Una serata di grande boxe anche in memoria di Giovanni Parisi, che ha perso la vita sette anni fa sulla tangenziale di Voghera, città in cui i suoi genitori si erano trasferiti dalla Calabria e in cui anche lui era cresciuto e aveva formato la sua famiglia. Per ricordarlo, lo scultore pavese Antonio De Paoli ha realizzato un’opera che sarà inaugurata il 7 maggio a Voghera. I dettagli della cerimonia sono stati forniti ieri dallo stesso artista: «L’inaugurazione — ha detto — si terrà alle 15 e il monumento sarà benedetto dal monsignor Cesare De Paoli, responsabile della comunità di Casalnoceto. «Attualmente la statua si trova in parte a Verona ‘parcheggiata’ alla fonderia artistica — ha aggiunto De Paoli — e in parte a Voghera. Presto sarà assemblata». Il monumento presenta una prima pagina della Gazzetta dello Sport, alta 3 metri, in acciaio Corten, su cui campeggia la sagoma del pugile ricavata al negativo. «Ma non è un manichino — ha sottolineato Antonio De Paoli —, io ho voluto rendere `viva’ la mia opera, dandole un’anima». Nel percorso l’artista è stato aiutato dalla vedova di Flash Parisi, Silvia Hrubinova. «In questo anno in cui mi sono dedicato alla realizzazione del monumento — ha detto De Paoli — Silvia veniva nel mio studio una volta alla settimana e mi correggeva perché una volta il naso non andava bene, un’altra volta si doveva cambiare qualche altro particola-re del viso. Alla fine, però, ha accarezzato quel volto, ho capito così che aveva riconosciuto nella mia statua il ‘suo’ Giovanni. Questo per me è stato il complimento più bello».

PERCHÉ Flash non era soltanto un pugile, ma anche un «uomo straordinariamente intelligente» come ha ricordato il medico sportivo, suo medico e amico personale Mario Sturla. «Insieme faceva-

mo un sacco di zingarate — ha ricordato Sturla – Una  volta a settimana andavamo in giro a testare i ristoranti. Una volta durante un match importante a Calabria, Giovanni cadde prima del limite. Era steso al tappeto quando mi sono avvicinato per accertarmi delle sue condizioni aperto un occhio e mi ha detto ‘Si preoccupi di mia moglie, lo sa io recupero’». Commosso, ha raccontato diversi aneddoti che sulla Vita sportiva di Parisi, sottolineando come parlasse sempre «a bassa voce per i suoi uditori a prestargli attenzione». Ed era un uomo profondo_ «Una volta durante un’intervista — ha ricordato ancora il dottor Sturla — gli chiesero quale viaggio gli era rimasto più nel cuore e risposte che ‘tutte le sere prima di dormire, compiva un viaggio nella sua anima’ Giovanni era questo». E il monumento lo racconta.

di MANUELA MARZIANI

SPORTIVI Da sinistra Gianluca Fezza, 36 anni e Giorgi Ungiadzedi, 3 Sopra, la statua dedicata a Giovanni Parisi (Torres)

Fonti

 

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