De Paoli

De Paoli premiato in Umbria e Trentino

Il Giorno, venerdì 14 luglio di Stefano Zanette

LE SUE SCULTURE PIACCIONO A TUTTI

DA SPOLETO al Trentino, ma passando anche dal più vicino Sud Milano.

Lo scultore pavese Antonio De Paoli è reduce dalla recente premiazione allo Spoleto Art festival: per l’opera dal titolo l’Attesa, ha ricevuto il Premio Internazionale 2017 «con tanto di coppa – racconta lo stesso artista -e pergamena di ‘accademico dell’arte’. Per me è un riconoscimento molto importante, soprattutto per l’ambito internazionale del Festival dei 2 mondi di Spoleto».

Cinquantenne, laureato a pieni voti in Scenografia all’Accademia di Brera, Antonio De Paoli dalla scenografia e poi dalla pittura è approdato alla scultura, con la quale sta ottenendo riscontri e successi in un panorama sempre più ampio.

Lo scorso giugno gli è arrivata la conferma ufficiale di aver vinto un concorso bandito a Pieve di Bono (Trento). «Si tratta di una installazione artistica -spiega l’autore – di 3 metri per 2, da realizzare sulla parete esterna di una cappella, nel contesto di un Centro per anziani. L’opera si intitola Energie indotte. Su uno sfondo metafisico, c’è l’incontro di un giovane con un anziano. L’anziano è come se fosse all’interno di una scatola che si sta schiudendo, il giovane si avvicina a prendere per mano l’anziano, come se lo invitasse a uscire dalla struttura geometrica. E’ il collegamento tra passato, presente e futuro».

Più vicino a Pavia, appena al di là del confine con la provincia di Milano, a Vizzolo Predabissi, De Paoli ha realizzato il progetto per un monumento commissionato dal neonato Comitato che vuole celebrare la figura di don Carlo Grammatica,

parroco scomparso nel 2015 a cui molti sono ancora legati, e alle sue ricerche storiche sulla basilica di Santa Maria in Calvenzano, eretta nel 12esimo secolo da un gruppo di monaci pellegrini. «Sono due monumenti in uno – spiega l’artista – da una par-te 3 padri fondatori, privi di volto, dall’altra parte la figura di don Carlo Grammatica. Sulla vasca che divide i due gruppi, fogli sparsi con l’effetto di volare sul pelo dell’acqua: è il vento della storia».

De Paoli

Don Grammatica a Vizzolo Predabissi

Monumento a Don Grammatica, presentato il bozzetto dell’opera

Vizzolo – a lui si deve la valorizzazione della chiesa di Santa Maria in Calvenzano

Due anni dalla morte di don Carlo Grammatica a Vizzolo Predabissi.

Sono stati ricordati con la Santa Messa di suffragio e a seguire la presentazione di un progetto artistico che vuole sottolineare il legame fra il primo parroco di Vizzolo nel Novecento e la chiesa di Santa Maria in Calvenzano, attuale parrocchia.

Don Grammatica, nato a Giussano (località in provincia di Monza e Brianza)

fu ordinato nel 1954 e all’Inizio degli anni Sessanta destinato a Melegnano con l’incarico di sacerdote rettore della parrocchia dl Vizzolo Predabissi che all’epoca era quella di San Pietro e Paolo nel centro storico, non Calvenzano.

Nel 1965 Vizzolo riacquistò un’autonomia ecclesiastica da Melegnano che aveva perduto nella notte del tempi, addirittura dalla metà dei Quattrocento Don Carlo rimase ventate anni, fino al 1987 quando venne trasferito a Cernusco sul Naviglio. Negli ultimi anni, ammalato, fece ritorno nella zona melegnanese vivendo presso la Fondazione Castellini di via Cavour.

Nel 2014 assistette all’adesione ufficiale del sito ex monastico di Santa Maria alla Federazione Europea dei siti cluniacensi. Grande fu infatti il suo impegno affinché la chiesa, un patrimonio della fede ricco di arte e di storia, venisse ceduta dall’ospedale Predabissi alla diocesi ambrosiana, per avviare successivamente la riconsegna alla collettività locale. Il complesso percorso si completò nel 1999, con la riconsacrazione da parte del cardinale arcivescovo Carlo Maria Martini.

Durante il proprio ministero a Vizzolo il primo (e instancabile parroco) diede impulso pastorale e personale a molte iniziative

con il coinvolgimento del laici- la nascita della sezione Avis, l’impulso all’Agesci (Associazione scout cattolici), la creazione di una comunità di famiglie affidatarie e adottanti, l’idea dell’AI.BI., associazione Amici dei bambini. Il suo successore don Giorgio Allevi, parroco oggi, ha voluto scegliere la festività di santa Gianna Beretta Molla, patrona della famiglia, per la funzione di suffragio al primo sacerdote residente – in modo da sottolineare il suo grande amore per i bambini e le famiglie-.

A seguire e stata presentata l’ipotesi di una modalità artistica per “raccontare” don Carlo partendo dal suo profondo legame con il territorio. Si tratta di un gruppo scultoreo proposto dall’artista pavese Antonio De Paoli.

Più che un monumento “a” don Grammatica, sarebbe il racconto di come Calvenzano abbia riacquistato la sua storia grazie a lui: il gruppo sarebbe composto da tre figure di monaci medievali e dall’effige di don Grammatica che si volta verso quei remoti padri fondatori della basilica.

Emanuele Dolcini

fonti:

Don Grammatica

Premiata una scultura dell’artista De Paoli

AL “FESTIVAL DEI 2 MONDI”

ARRIVA da Spoleto l’ultimo riconoscimento all’artista pavese Antonio De Paoli. In questi giorni so-no esposte sue 6 opere allo “Spoleto Art Festival – Art in the City 2017” e una sua scultura, “l’Attesa”, è stata premiata e selezionata per il “Festival dei 2 mondi”, sezione Arte, in programma dal 30 giugno al 16 luglio. «Le mie opere sono esposte nella kermesse realizzata con il patrocinio dell’Ambasciata dell’Ecuador — spiega l’arti-sta pavese — “Spoleto Art International incontra il Latinoamerica” nel prestigioso storico palazzetto Pianciani di via Brignone a Spoleto. L’inaugurazione è stata lo scorso 25 febbraio e l’esposizione prosegue fino a domenica 12 marzo, quando mi consegneranno il diploma ufficiale per l’opera premiata e selezionata per il Festival dei 2 mondi della prossima estate».
UN ULTERIORE riconoscimento per l’artista, 50enne, laureato in Scenografia all’Accademia di Brera, che dalla scenografia appunto e poi dalla pittura è approdato alla scultura, con la quale sta ottenendo successi in un panorama sempre più ampio. «Questo riconoscimento ottenuto a Spoleto — ammette De Paoli — è un importante tassello nella mia carriera artistica, un percorso che sto proseguendo negli anni e che evidentemente è apprezzato». L’opera selezionata a Spoleto? «Si intitola l’Attesa — spiega l’artista — ed è una scultura, delle dimensioni di circa 80 centimetri, in terracotta refrattaria, di due diverse pigmentazioni. In altre opere presentate a Spoleto ho abbinato terracotta e vetrofusione». Negli ultimi anni, già dal 2010, Antonio De Paoli sta collezionando successi in concorsi di respiro nazionale, da Saint Vincent (dove ha realizzato un’installazione scultorea per la sala consiliare del Comune) a Sapri (suo il progetto selezionato per una statua bronzea raffigurante la spigolatrice), senza dimenticare le sue opere a Lodi (complesso scultoreo antistante la caserma dei Vigili del fuoco) e Voghera (in memoria del pompiere Davide Achilli e del pugile Giovanni Parisi). Stefano Zanette

FONTE

Lo scultore pavese De Paoli conquista Spoleto

La sua opera “L’attesa” è stata scelta per l’esposizione al Festival Internazionale .
Antonio De Paoli conquista Spoleto. L’artista e scultore pavese, dopo il premio alla Biennale di Torino (per l’o-pera “Anatomia di un in-terno urbano”) e le innumerevoli opere realizzate negli ultimi anni (l’ultima in or-dine di tempo la scultura in memoria di Giovanni Pari-si) è stato selezionato tra sei scultori di tutta Italia per la mostra-evento “Spoleto Art Festival” (collegata al festival internazionale) con particolare menzione per l’opera “L’attesa”. Sabato 25 febbraio Antonio De Paoli si è recato a Spoleto per incontrare il presi-dente di Spoleto Art Festival Luca Filipponi; “L’attesa” è una scultura in terracotta refrattaria policroma alta 80 cm, figura umana pronta allo scatto. Il 12 marzo De Paoli (a destra nella foto) tornerà a Spoleto per ricevere la pergamena ufficiale relativa al riconoscimento del Premio Spoleto Art Festival e a luglio sarà ancora ospite della città umbra per il Festival Internazionale. La commissione giudicatrice era composta da prestigiose personalità (critici d’arte, musicisti, promotori del Festival). Gli ultimi due anni sono stati caratterizzati da importanti successi per De Paoli che ha vinto il concorso per il monumento scultoreo di fronte alla nuova Caserma dei Vigili del Fuoco di Lodi, ha ottenuto il successo per l’installazione nel Comune di Saint Vincent di “Riflessi di Storia” e appunto per la scultura in memoria del pugile “Flash” Parisi a Voghera. Pensiero
e atto, materialità e concetto distinguono la linea espressiva dell’artista pavese, costantemente alla ricerca di nuove forme e plastica rappresentatività per raccontare l’uomo e il suo territorio. Il riconoscimento a Spoleto con l’esposizione della scultura “L’attesa” è la ciliegina sulla torta, anche se nuovi progetti e nuove partecipazioni a concorsi nazionali sono in fase avanzata e, quasi, a compimento.
Matteo Ranzini

FONTI:

Il torchio che operò per Picasso tornato a stampare grazie allo Spoleto Art Festival

SPOLETO Il torchio dell’artista temano Aurelio De Felice (1915-1996), attualmente di proprietà del professor Massimo Zavoli di Terni è tornato a stampare grazie alla collaborazione tra lo stesso professore.e lo Spoleto Art Festival. De Felice nella sua lunga esperienza parigina ha avuto importanti contatti artistici e professionali soprattutto con Pablo Picasso e l’archistar Le Corbusier. Lo Spoleto Art Festival ha stretto un accordo con il Zavoli per produrre opere grafiche di grande qualità.

E oggi nei locali di via Tobagi (palazzetto Pianciani) alle 17 verrà presentata la prima esecuzione con un’opera del professor Zavoli che riproduce il manifesto dello Spoleto Art Festival 2015 a firma dell’arcinoto artista fiorentino Luca Alinari. Inoltre spazio a una mostra dedicata al mondo latino-americano patrocinata dell’ambasciata dell’Ecuador con opere di 6 artisti (Massimo Zavoli, Valerio Giuffrè, Lorenzo Guidi, Silvio Craia, Giovanna Demegni e Antonio De Paoli noto scultore pavese che verrà premiato per l’opera dal titolo “L’attesa”). Mostra sarà aperta fino al 12 marzo. Per l’occasione saranno presenti il presidente dello Spoleto Art festival Luca Filipponi, Massimo Zavoli che esporrà il progetto della scuola ternana, Alessandro Maugeri della Cory Aquino European Foundation, Sandro Costanzi e il consigliere comunale Stefano Proietti.

Fonte:

Personale di Antonio Luigi De Paoli (Premio Speciale della Presidenza) alla Galleria “Arte Città Amica”

Quarta mostra della Biennale “Metropoli di Torino” 2016

Si svolgerà da sabato 5 al 15 novembre, presso la Galleria “Arte Città Amica”, la quarta ed ultima mostra dedicata ai vincitori della Biennale “Metropoli di Torino” 2016 (VI edizione), Concorso Internazionale di Pittura, Disegno, Grafica e Acquerello.

La Biennale, che è organizzata appunto dal Centro Culturale “Arte Città Amica”, ha avuto come di consueto la sede della premiazione presso la GAM di Torino e ha visto la partecipazione di tanti artisti provenienti da varie parti d’Italia, le cui opere son state tutte esposte presso la splendida sede del Mausoleo della Bela Rosin.

Nella sede di via Rubiana sarà invece in mostra Antonio Luigi De Paoli, al quale è stato conferito il Premio Speciale della Presidenza; la sua esperienza maturata come scenografo di Rai e Mediaset e il suo amore per l’Arte e per ogni forma di creatività lo spingono a sperimentare nuove tecniche ed hanno contribuito a concepire l’arte a 360 gradi: architettura, pittura, scultura e design devono diventare un’unica forma d’espressione, fondendo le materie e i colori in una composizione da inserire armonicamente nello spazio. Galleria ‘Arte Città Amica’ Centro Artistico Culturale Via Rubiana 15 — Torino I Vincitori della Biennale “Metropoli di Torino” 2016 (VI edizione) Concorso Internazionale di Pittura, Disegno, Grafica e Acquerello

Afte Città Amica Mostra personale di Antonio Luigi De Paoli (Premio Speciale della Presidenza) Dal 5 al 15 novembre – Inaugurazione sabato 5 novembre 2016, ore 18,00 – Info: 011 7717471
CORRIERE dell’ARTE
Pagina 4
COURRIER DES ARTS
28 Ottobre 2016

Fonti:

Voghera, inaugurato il monumento dedicato a Giovanni Parisi

Realizzato dallo scultore pavese Antonio De Paoli

La colonna sonora del film “Rocky” ad aprire e chiudere l’evento, l’inno nazionale suonato dal Corpo Bandistico Città di Voghera, i ricordi, i sorrisi, la commozione. Sono tutti gli ingredienti della giornata di sabato 7 maggio, nella quale a Voghera (nel giardino antistante la sede della Boxe Voghera) è stato scoperto il monumento dedicato a Giovanni “Flash” Parisi. il pugile medaglia d’oro a Seul e campione del mondo WBO tragicamente morto in un incidente stradale il 25 marzo 2009. L’autore del capolavoro, Antonio De Paoli, ha illustrato la statua in bronzo a cera persa che fuoriesce dalla prima pagina della Gazzetta in acciaio corten installata su un basamento con scanalature a forma di saetta. Il parroco don Cesare Depaoli ha benedetto il monumento. Numerose le autorità
presenti dal commissario prefettizio Sergio Pomponio, al presidente regionale del Coni Oreste Perri, dal maestro Livio Lucarno al prof. Mario lreneo Sturla, dal delegato provinciale del Coni Luciano Cremonesi al presidente della Boxe Voghera Francesco Ceniccola fino all’ex sindaco Carlo Barbieri. Presenti e commossi anche la moglie di Giovanni Parisi, Silvia Hrubinova, con le figlie Angel, 11 anni, e Isabel, 9 anni, l’amico e compagno di allenamento Vincenzo Gigliotti e Antonio Perugino che due anni fa ha creato l’Associazione *Tutti insieme per Giovanni Parisi”. Il monumento è illuminato da alcuni led (due punti luce esterni con retroilluminazione e due all’interno della scanalatura alla base) e all’ingresso del giardino è stata collocata una targa con la dedica dello scultore De Paoli a Parisi. “Mi auguro”, ha affermato De Paoli, “che questa scultura monumentale sia di monito ai giovani, perché ricordino l’importanza cli sfidare se stessi, di affrontare con coraggio sfide sempre nuove, con l’umiltà e la forza che contraddistinguevano la personalità di Giovanni Parlai”.

Matteo Ranzini

Fonti:

monumento a Giovanni Parisi

Una statua per ricordare Giovanni Parisi.

Monumento inaugurato a Voghera

VOGHERA Nei giorni scorsi, presso i giardini dell’ASD Boxe Voghera in viale Kennedy, è stato inaugurato il monumento dedicato a Giovanni Parisi. Il Commissario Prefettizio Sergio Pomponio, in rappresentanza del Comune di Voghera, ha partecipato alla Cerimonia di intitolazione della statua al pugile scomparso il 25 marzo 2009.

All’inaugurazione erano presenti anche l’autore, lo scultore pavese Antonio De Paoli, la moglie del pugile Silvia Hrubinova Parisi insieme alle figlie, il presidente provinciale del Coni Luciano Cremonesi, il medico sportivo Ireneo Stura ed il pugile Vincenzo Gigliotti. Durante la cerimonia, il Commissario Sergio Pomponio ha ricordato la figura di Giovanni Parisi come pugile e come uomo ed il prestigio che, con le sue vittorie, ha conferito alla Città di Voghera: due volte campione mondiale dei pesi leggeri e vincitore della medaglia d’oro alle olimpiadi di Seul.

(ivi)

Fonti:

Flash’ ora boxa nel giardino: Svelata la statua che lo ricorda

Omaggio al grande pugile tragicamente scomparso

– VOGHERA –

FLASH per gli appassionati, Parisi per tutti, Giovanni per gli amici di Voghera. Il volto del pugile, medaglia d’oro nei pesi piuma alle olimpiadi di Seul del 1988 e campione mondiale Wbo, ora scruta i passanti nel giardino di fronte alla palestra dell’Asd Boxe Voghera in via Kennedy, accanto alla piscina comunale attraverso il monumento che la città gli ha dedicato. L’opera, realizzata dallo scultore Antonio De Paoli, è stata inaugurata ieri pomeriggio, svelata Mila vedova di Parisi, Silvia e dalle loro bambine, oltre che dall’amico Antonio Perugino. Parisi era nato a Vibo Valentia ma si era poi trasferito in Oltrepo Pavese con i genitori. A Voghera Parisi trovò anche la morte nel marzo 2009, nello schianto contro un furgone lungo la tangenziale all’altezza di Oriolo. Da allora, se tutti lo ricordano per i suoi successi sportivi e per essere stato l’unico pugile insieme a Nino Benvenuti ad aver ottenuto due mondiali in due diverse categorie di peso, in città è vivo il ricordo dell’uomo che è stato: «Lui scavava nell’animo di chi aveva accanto, era capace di capire le persone —ha raccontato il medico del campione, Mario Sturla. Sapeva parlare ai giovani, perché lo riconoscevano come uno di loro, con quel suo abbigliamento e l’orecchino. Porto ancora un bracciale che mi regalò e che mi fece giurare di non togliere mai. Diceva che nella vita ci vogliono educazione e rispetto. Questo era Giovanni».

Il Medico MARIO STURLA «Giovanni sapeva parlare ai giovani era uno di loro con l’orecchino e quel suo abbigliamento»

L’AMICO Vincenzo Gigliotti ha realizzato il basamento in cemento per suppor-tare la statua: «Dopo anni di allenamento insieme, dedico questo basamento alla sua famiglia e a lui come persona, prima che come atleta». L’idea del monumento era venuta a Perugino due anni

fa: «È un giorno importante per la boxe a Voghera e per la città, per cui Giovanni nutriva amore». In Oltrepo Parisi si allenava veniva assistito dal noto maestro Livio Lucarno, che dagli anni Settanta è uno dei simboli della boxe a Voghera. Ha ricordato le abilità del pugile anche Oreste Peni, presidente del Coni Lombardia: «Aveva capacità straordinarie. Io ero con lui a Seni, mi fu presentato lì. Per me lui è ancora vivo, quando è successo l’incidente non volevo crederci». La statua e in acciaio e bronzo, rappresenta Parisi che fuoriesce da una pagina di cronaca sportiva e sembra pronto a sferrare uno dei suoi colpi: «L’idea era creare un’immagine vitale — ha commentato l’autore -. A opera conclusa, lei ha quasi abbracciato la statua».

di NICOLETTA PISANU

RICORDO Silvia Parisi vedova di Giovanni svela la statua dedicata al pugile vogherese morto in un incidente (Torres)

 

Fonti:

Il modo migliore per ricordare Giovanni è crescere i giovani

La statua è un ricordo di Giovanni che rimarrà per la città e per tutti gli amanti del pugilato, ma dietro c’è la palestra della Boxe Voghera, la società dove Parisi è cresciuto e dove lavoriamo quotidianamente per creare i pugili del futuro

Il presidente Franco Ceniccola sottolinea così l’impegno della sua società, il lavoro dei suoi tecnici nella palestra posta alle-spalle della statua inaugurata ieri. «E’ un onore ed un vanto che il ricordo di Parisi abbia trovato posto dove siamo noi, così i ragazzi quando entreranno avranno sempre davanti la sua immagine, un esempio per tutti. Sono peraltro convinto che il modo migliore per perpetuare la sua memoria sia guardare al futuro, formare atleti che possano continuare sulle orme tracciate da “Flash”. Abbiamo voluto allestire la riunione con i dilettanti della categoria Elitè subito dopo l’inaugurazione della statua perché ci sembrava che questo fosse il modo migliore per completare una giornata così importante». Il maestro che ha cresciuto e seguito tutta la carriera pugilistica di Pari-si è stato Livio Lucarno, che, commosso fino alle lacrime, aggiunge: «La statua ci voleva. L’artista è stato molto bravo a raffigurarlo in quel modo, a scatti mentre esce dalle pagine della Gazzetta, un modo perfetto per rappresentarlo».

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