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«Il mio albero-fenice, simbolo di vita e pace»

Lo scultore De Paoli ha vinto il concorso per la realizzazione di un’opera che sarà inserita all’interno del parco di Falconara

«Il mio albero-fenice, simbolo di vita e pace»

ILCOLLOQUIO

E’ lo scultore pavese Antonio Luigi De Paoli il vincitore del concorso di idee mirato alla realizzazione della scultura che sarà inserita all’interno del parco di Falconara, nel centenario dello scoppio della polveriera militare che sorgeva sulla collina. Avvenne nella notte del 28 settembre del 1922. Cerano 1.500 tonnellate di esplosivi. Forse fu un fulmine, forse un sabotaggio. L’onda d’urto incenerì gli uliveti, devastò le case, recise oltre 150 vite. Il sindaco Leonardo Paoletti ha voluto onorare la memoria, interpretando il senso della perdita ma anche quello della ripartenza. Perché là dove era tutto bruciato, la natura è riuscita a ritornare.

Fra i dodici artisti selezionati, ha prevalso De Paoli. Scultore, pittore, scenografo teatrale e televisivo. Una personalità eclettica, a suo agio nella scultura monumentale come nell’arte sacra. A Lerici, confida, era stato fin qui solo come turista. «La Liguria è il mio mare–ammette–la amo tutta». II dramma di Falconara lo ha colpito. «Non la conoscevo, e questa è stata una sfida – spiega – perché tutto quanto è nuovo arricchisce. La storia mi affascina, da sempre. E spesso è tragica. Lo sguardo, però, deve saper andare oltre.

ANTONIO LUIGI DE PAOLI SCULTORE PAVES E VINCITORE DEL CONCORSO

«L’arte deve mettere in comunicazione, ed essere leggibile, altrimenti è riservata solo a poche persone»

Mi sono posto fra passato e presente. E mi sono concentrato su come trasmettere positività, fissando la tragedia come punto zero da cui partire». De Paoli ha lavorato su «una geometria di idee e di simbologie».E ha scelto la fenice,«simbolo di morte e rinascita», ed un albero proteso al cielo,
«simbolo della vita,della pace, del creato, che dalla distruzione apre nuovi orizzonti». Il suo progetto «attinge alla mitologia classica ma la lega al presente». È anche – osserva – il senso cristiano della Resurrezione. La scultura sarà in bronzo, con due patine di colore differente, la fenice più rossastra, l’albero con sfumature oro. Il messaggio è «la spinta verso l’alto, la linea ascensionale». Un valore forte, anche come «aspirazione alla pace». Con uno stile «moderno, non levigato, non olografico», ma leggibile a chiunque, perché «l’arte deve mettere in comunicazione, altrimenti è per pochi». Sue opere sono in tante città d’Italia. Aveva vinto il concorso per la famosa Spigolatrice di Sapri. Se non che, ricorda, il progetto «è stato dato privatamente a un concorrente che aveva perso». E ha «la stessa postura del mio progetto». Con una differenza. La contadina è pressoché nuda. Tanto che i glutei al vento, in stile “velina”, hanno irritato .«Del concorso è stata fatta carta straccia – denuncia De Paoli – e la mia proposta è stata tradotta in chiave sexy, senza rispetto per la pagina di storia sottesa alla poesia di Mercantini, sulla spedizione di Pisacane».—

La scultura presentata da Antonio Luigi De Paoli che sarà posizionata a Falconara

di Sondra Coggio

fonte: IL SECOLO XIX mercoledì 9 marzo 2022

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La voce su piandarca

Conferito l’incarico per la realizzazione della statua di san Francesco a Piandarca

Piandarca – Conferito l’incarico per la realizzazione della statua di san Francesco

La parrocchia Santi Matteo Apostolo e Giovanni Battista di Cannara e il Comitato per la Tutela e la Valorizzazione di Piandarca esprimono vivo apprezzamento per il conferimento dell’incarico all’artista pavese Antonio De Paoli per la realizzazione di una statua di San Francesco intento a contemplare il Creato, per la realizzazione del santuario all’aperto dedicato alla Predica agli uccelli di San Francesco. 

Considerata la complessità dell’opera in bronzo, occorrerà attendere sino a maggio 2022 perché la statua esca dalle fonderie di Pavia per poi essere collocata a Piandarca. “Tra non molto – dicono i referenti della Parrocchia e del Comitato – potremo finalmente vedere la Statua nel luogo ove Francesco in quel giorno della primavera del 1221 pronunciò ‘Fratelli miei uccelli…’, l’incipit di una delle più conosciute pagine di spiritualità francescana che geni universali quali Giotto, Benozzo Gozzoli, Franz Listz hanno poi immortalato nelle loro opere”. Le fasi di progettazione della statua, i vari step di lavorazione, sino alla fusione finale verranno documentati attraverso i social del progetto (FB e IG con titolo e l’hashtag #francescoapiandarca).

La somma raccolta per la statua e per la realizzazione dell’altare

La Parrocchia e il Comitato ringraziano “di tutto cuore i tantissimi donatori che da tutto il mondo hanno voluto manifestare la propria vicinanza al progetto, sia coloro che hanno contribuito con piccole somme, sia coloro che sono stati più generosi”. Attualmente sono stati raccolti circa 34.000 euro che in parte andranno a coprire i costi di realizzazione e posa in opera della statua e in parte serviranno come contributo iniziale per l’altare in pietra, sempre a cura dell’artista De Paoli, che andrà a completare l’area, dotata già di un Tau di grandi dimensioni, visibile anche di notte con una illuminazione che ne esalta lo splendore. L’altare (foto) concepito come un monolite marmoreo dove altre figure abbozzate di uccelli sembrano liberarsi dalla materia, consentirebbe di consacrare il luogo, permettendo di completare il santuario.

Le dichiarazioni

Fabrizio Gareggia – Sindaco di Cannara

Sta per avverarsi un progetto che l’Amministrazione comunale ha sostenuto e contribuito ad elaborare fin dal suo nascere, da quando nel 2014 un apposito Comitato coinvolse decine di migliaia di persone nella partecipazione al concorso del Fai-Vota il tuo luogo del cuore – a sostegno della valorizzazione di Piandarca, luogo della Predica di San Francesco agli uccelli. L’ottimo risultato ottenuto ci ha permesso anzitutto la visibilità nazionale di un sito che per troppi secoli è stato avvolto dal silenzio, pur essendo stato lo scenario di uno degli episodi più significativi e universalmente conosciuti della vita del Santo.

Un progetto in collaborazione con il Fai

In secondo luogo è stato possibile, d’intesa con il Fai, elaborare un progetto di valorizzazione di quest’area naturalistica, carica di storia e di grande stimolo alla meditazione, che ha per titolo: “Dal Bosco di San Francesco a Piandarca e il sentiero della Predica agli uccelli”, progetto che sta per diventare realtà e comprende tra l’altro un percorso pedo-ciclabile di collegamento tra la Basilica Superiore di S. Francesco per giungere poi all’area meditativa dove è stato realizzato un grande TAU in terra battuta, che può essere illuminato di notte, grazie al programma “Giubileo della luce” finanziato dal ministero dell’Ambiente.

La statua in bronzo del Santo

Ma il progetto che contribuirà a rendere maggiormente visibile e tangibile l’unicità del luogo è senza dubbio il “Santuario all’aperto” con la statua in bronzo del Santo che l’artista Antonio De Paoli ha mirabilmente interpretato in modo originale nel suo bozzetto che presenta il santo il quale sembra elevarsi al cielo in punta di piedi e con le braccia alzate, a simboleggiare l’unione della terra con il cielo, degli esseri viventi con il Creatore. I contributi per la realizzazione della statua sono venuti non solo dai nostri concittadini, ma da persone dell’Italia e dell’Europa affascinate dall’idea di rendere un concreto omaggio ad un santo e a un episodio straordinari nella storia e nella religiosità di tutti i tempi. L’amministrazione comunale è attiva nel sostenere questo progetto che in una seconda fase porterà alla realizzazione di un altare in pietra scolpita e al posizionamento di panche in materiale non degradabile: e allora Piandarca diventerà un luogo ideale per chi ama la natura, il silenzio e la meditazione.

Mons. Domenico Sorrentino – Vescovo di Assisi

E’ con grande gioia che accolgo la notizia del prossimo posizionamento della statua di San Francesco che predica agli uccelli a Piandarca. Questa area è ricca di significato; è un santuario a cielo aperto che vogliamo continuare a valorizzare perché simbolo di quella conversione ecologica ispirata da San Francesco nel Cantico delle Creature e ribadita dal Santo Padre nell’enciclica Laudato Sì”.

Fra Marco Moroni OFMConv – Custode del Sacro Convento di Assisi

“Per coltivare la memoria sono necessari segni visibili ed evocativi, rimandi affettivi ed emotivi. La statua di san Francesco che predica agli uccelli che verrà posta nel luogo dove per secoli se ne è coltivato il ricordo è uno di questi segni, per il quale mi rallegro. Sarà un altro modo, efficace e suggestivo, per realizzare l’invito di Gesù: ‘proclamate il Vangelo a ogni creatura’ (Mc 16,15)”. 

Ivana Stella – Ministro regionale Ofs Umbria

“Come ministro della Fraternità regionale dell’Ordine francescano secolare dell’Umbria che ha la propria Sede proprio nella Città di Cannara ed in particolare nell’edificio dove è custodito il Sacro Tugurio, un luogo frequentato e vissuto dal serafico padre san Francesco, esprimo tutta la mia gratitudine a quanti hanno voluto contribuire alla realizzazione della Statua di San Francescoelemento che è parte importante del progetto di valorizzazione del Sito di Piandarca, dove, come riportato al Capitolo XVI dei Fioretti: FF 1846, San Francesco predicò e dette la benedizione ad una moltitudine di uccelli. Per far sì che il mondo riscopra il primato dei valori spirituali è importante anche la custodia e la cura dei luoghi sacri e la salvaguardia della loro bellezza. Piandarca è uno di questi luoghi e la realizzazione di questo progetto mira proprio a valorizzare la sua insita bellezza ed armonia”.

Don Maurizio Saba – Parroco di Cannara

Piandarca, un luogo unico e suggestivo, ai piedi di Assisi e in territorio di Cannara. Qui è situato il luogo, ricordato nei Fioretti, dove San Francesco predicò agli uccelli. Da sempre la comunità cristiana di Cannara vi ha visto una fonte di ispirazione per la sua vita cristiana e la devozione popolare ne ha conservato un devoto ricordo. Oggi, grazie ad una rinnovata sensibilità ecologica, generata dalla enciclica di Papa Francesco Laudato Si” e, alla determinazione dell’uscente parroco di Cannara, don Francesco Fongo, l’antico sito viene valorizzato ulteriormente. La posa di una statua in bronzo, dell’artista De Paoli, che rappresenta il Serafico Santo di Assisi nell’atto di predicare agli uccelli, è un primo passo, che sarà presto seguito da altri, per fare di Piandarca un Santuario a cielo aperto”.

La raccolta fondi continua

Nel ringraziare i benefattori il Comitato ricorda che continua la raccolta fondi attraverso: bonifico bancario (IT 38 G030 6909 6061 0000 0170 130 – BIC: BCITITMM),  Causale: Donazione per realizzazione Santuario all’Aperto a Piandarca, dedicato a San Francesco. Si ricorda che le donazioni potranno essere di qualsiasi cifra e verrà costituito un apposito albo a imperitura memoria di quanti avranno contribuito al progetto. Il Libro Mastro dei donatori verrà custodito nella oarrocchia di Cannara in modalità consultabile, allocato accanto al tugurio da cui Francesco diede inizio al Terzo Ordine Francescano, oggi Ordine Francescano Secolare (OFS). Per i donatori più generosi, ovvero per cifre sopra i 1.000,00 euro verrà costruita accanto al santuario una colonna in acciaio corten, nella quale saranno impressi per sempre i nominativi di aziende, associazioni e cittadini che avranno reso possibile il sogno.

fonti: La Voce del 05/01/22

San Francesco d'Assisi

De Paoli: «Il mio San Francesco creato per il santuario all’aperto»

Cultura e spettacoli
IL PROGETTO

De Paoli: «Il mio San Francesco creato per il santuario all’aperto»

La scultura dell’artista pavese ha vinto un concorso internazionale. Sarà collocata a Cannara, vicino ad Assisi, dove il santo predicava agli uccelli.

San Francesco in estasi, pronto a spiccare il volo, mentre un’allodola si posa sulla mano destra. Porta la firma di Antonio De Paoli la scultura in bronzo che ha vinto un concorso internazionale (200 gli artisti che hanno partecipato da tutto il mondo) per creare a Piandarca di Cannara un santuario all’aperto.

Nel luogo, a pochi chilometri da Assisi , che fu teatro dell’episodio più poetico della vita di San Francesco d’Assisi, l’artista pavese collocherà due opere: una scultura e un altare in marmo.

Linciato nel 2017, assecondando il sogno dell’allora parroco don Francesco Fongo, il concorso di idee era stato subito sostenuto dalla Città di Assisi con la sua Diocesi, dal Comune di Cannara e dall’Ordine Francescano dell’Umbria. Mancano però i fondi necessari che ora, dopo due anni segnati dal Covid, sono stati trovati.

Al lavoro  nell’atelier in Oltrepo

De Paoli, 55 anni, artista pavese noto ben oltre i confini della provincia, è già al lavoro per passare dal bozzetto in bronzo alla scultura che sarà alta due metri.
L’estasi di San Francesco sarà forgiata nel suo studio-atelier di Corvino San Quirico, mentre per l’altare (che rappresenta la seconda fase del progetto) verrà impiegato il marmo di Carrara.
«Inizierò a lavorarci già a fine dicembre e sarò pronto consegnarla entro febbraio. Per arrivare all’inaugurazione tra maggio e giugno del 2022» anticipa lo scultore pavese.

»E un grande privilegio poter onorare una figura come quella di Francesco, un santo per i cattolici, ma un simbolo per tutti i credenti, di ogni religione – dice De Paoli – Una figura trasversale che ha toccato temi universali come l’ambiente, la natura, il rispetto del creato.»

L’opera sarà collocata in un luogo di grande suggestione dove la tradizione vuole che Francesco predicasse agli uccelli. Uno degli episodi più celebri della vita del santo, raffigurata anche da Giotto.
Una piccola frazione, immersa nelle campagna di Cannara e, in lontananza, la vista di Assisi. In quell’atea negli scorsi anni è stata realizzata una grande aiuola a forma di Tau, grande 80 metri, che di notte viene illuminata dai led. E’ la prima realizzazione del progetto più ampio di un santuario a cielo aperto che incrocia, proprio in quel tratto, anche la greenway che porta a Spoleto.

IL BRONZO PER LE SUE OPERE

Al mio Francesco è molto rivisitato rispetto all’iconografia, molto materico – dice De Paoli – L’ho immaginato che si eleva al cielo, in punta di piedi, quasi stesse per danzare. E infatti non sarà collocato su un tradizionale basamento ma su un perno interrato per dare l’impressione che stia davvero per sollevarsi da terra».
Una grande figura in bronzo per collegare simbolicamente cielo e terra.

E in bronzo sono anche le porte che De Paoli ha realizzato per la chiesa di San Vittore a Casorate Primo e per la cappella di Montepico a Fortunago. Ma dal suo studio, sulle colline, non sono usciti solo lavori di arte sacra.
Suo è il monumento dedicato a Giovanni Flash Parsi, campione mondiale Wbo, che svetta nel giardino di ponte alla palestra dell’Asd Boxe Voghera in via Kennedy. E pure quello dedicato ai vigili del fuoco di Lodi, così come l’opera per il Corpo nazionale vigili del fuoco di Lodi, come l’opera per il Corpo nazionale della Guardia Costiera a Livorno.—

di M. GRAZIA PICCALUGA

fonti: La Provincia Pavese del 24/12/2021

 

Lo scultore De Paoli «La Spigolatrice di Sapri è copiata dal mio bozzetto»

Lo scultore De Paoli «La Spigolatrice di Sapri è copiata dal mio bozzetto»

L’artista pavese vinse il concorso nel 2015: sorpresa e amarezza nel vedere la statua inaugurata in Campania

Lo scandalo non è il lato vista mare della Spigolatrice di Sapri, ma lo scempio che le autorità hanno fatto del concorso pubblico indetto con il patrocinio del Comune per realizzare la statua, un’operazione disonorevole per l’arte e la storia».

Sono le parole dello scultore pavese Antonio De Paoli,  55 anni, che di quel concorso fu il vincitore. Laureato all’Accademia delle Belle Arti dí Brera, insegnate al liceo artistico di Voghera. Antonio De Paoli, tra la tante opere, ha realizzato la stele bronzea della Torre Civica in piazza Duomo a Pavia, tre porte in bronzo a Casorate, i monumenti al pugile Giovanni Parisi a Voghera e Davide Achilli, il vigile del fuoco morto in servizio a Romagnese, il monumento dei vigili del fuoco a Lodi. Adesso sta lavorando alla statua di San Francesco che parla agli uccelli di Cannara (Perugia).

Cresciuto a “pane e Risorgi-mento”, il papà Gianfranco è stato professore di storia, Antonio De Paoli partecipò nel 2014 al concorso della nuova statua della spigolatrice di Sapri. Voce narrante della poesia di Luigi Mercantini (“Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!”), dedicata alla spedizione del mazziniano Carlo Pisacane del giugno 1857 e fallita nel sangue.

Mandò il bozzetto di resina in scala di uno a dieci e nel gennaio 2015 vinse il concorso indetto dall’associazione Spigolatrice di Sapri, con il patrocinio del Comune. L’8 marzo dello stesso anno De Paoli fu invitato a Sapri dove fu premiato per il miglior bozzetto e presentò il progetto della statua con i promotori del concorso e le autorità locali. Poi calò il silenzio, una telefonata del 2019 (“ci sono í soldi”) non ebbe seguito.

«L’esito insindacabile di una gara pubblica è diventato carta straccia»

Lo scorso 25 settembre la sorpresa: il tour elettorale di Giuseppe Conte tocca Sapri e sul lungomare viene inaugurata la statua della Spigolatrice, nella versione dello scultore lucano Emanuele Stifano: abiti trasparenti e “lato b” ben in vista.

Fioccano le polemiche, accuse di sessismo, falsi storici, offese alle donne e la Spigolatrice diventa virale, valanghe di autoscatti.

«E’ dai social che ho saputo che fine ha fatto il mio lavoro: mi sono sentito tradito – racconta De Paoli-. La statua della Spigolatrice di Sapri inaugurata da Conte è la falsa copia del mio bozzetto».

Secondo De Paoli, sono i movimenti anatomici a rivelare il plagio: «In entrambe le opere l’anca è in lieve torsione, le gambe sono dritte e lo svolazzo della veste è verso sinistra; i movimenti degli arti superiori sono speculari, il braccio teso verso il bisso è molto simile, l’unica differenza è che nel mio lavoro la spigolatrice tiene la cesta, la testa è girata con una torsione di novanta gradi che mette ben in evidenza il muscolo del collo sternocleidomastoideo.

«L’esito insindacabile di un concorso pubblico che mi ha scelto vincitore è diventato carta straccia, sostituito da una falsa copia messa in piazza. E’ questo – afferma con forza De Paoli – che denuncio apertamente, perché l’artista che vince un concorso pubblico va rispettato».

di Lieto Sartori

Fonti: La Provincia Pavese del 04 ottobre 2021

committenza livornese per De Paoli

Una nuova committenza “livornese” per lo scultore pavese De Paoli

Realizzerà un altorilievo in memoria del pittore avanguardista Voltolino Fontani

Una nuova committenza “livornese” per lo scultore pavese De Paoli

Una nuova prestigiosa committenza livornese è stata richiesta allo scultore pavese Antonio De Paoli. Maria Grazia Fontani, figlia dello scomparso pitto-re Voltolino Fontani di Livorno (1920.1976) ha chiesto a De Paoli, dopo aver visionato la sua opera scultorea alla sede della Guardia Costiera di Livorno, un monumento a ricordo della “poetica” del padre. Voltolino Fontani è stato un pittore avanguardista, fondatore del movimento Eaista (insieme al pittore Angelo Siria Pellegrini, al pittore e poeta Marcello Landi, al pittore Aldo Neri e al pittore e filologo Guido Favati) teso a esorcizzare la “paura atomica” degli anni ’50 e ’60 e basato su uno stile pittorico nuovo incentrato su pennellate geometriche con colori accesi decisi.

Per De Paoli, dunque, una nuova sfida, trattandosi di un intento singolare: rappresentare la pittura con la scultura.

Antonio De Paoli ha studiato nel dettaglio la pittura di Fontani e, tra le tante significative opere, ha scelto come riferimento “Apocalisse”. E’ un quadro rappresentante una figura umana con le braccia tese che ferma un’orda di scheletri. Un parallelismo interessante, considerato che il quadro è stato dipinto da Fontani in piena Guerra Fredda e viene riproposto oggi in forma scultorea nel periodo in cui altre paure (leggi l’emergenza sanitaria) stanno attanagliando e imbavagliando l’uomo co-stretto a lottare contro gli “scheletri” di questa terribile Pandemia.

Il monumento che De Paoli realizzerà sarà collocato accanto alla scuola dove Voltolino Fontani insegnava pittura. la richiesta per lo spazio e l’installazione al Comune di Livorno è già stata inoltrata. E l’artista pavese si è già messo al lavoro disegnando un bozzetto dell’opera e realizzandone un modellino in scala (in resina). L’idea è scaturita in questo 2020 poiché proprio quest’anno ricorre l’anniversario della nascita dí Fontani: la figlia e lo stesso De Paoli sottolineano, tuttavia, che non si tratta di un monumento funebre quanto di un “inno” alla sua poetica pittorica che possa sensibilizzare i livornesi e tutti coloro che lo ammireranno. Una committenza prestigiosa per Antonio De Paoli, chiamato a omaggiare un protagonista dell’arte figurativa livornese del Novecento. L’opera, una volta realizzata, sarà un altorilievo, montato su un supporto indipendente e, come detto, farà mostra di se davanti a una scuola nel centro di Livorno.

Nonostante il perdurante periodo di lockdown e di limitazioni l’arte di De Paoli va oltre ì cardini materiali torna, caso singolare, proprio a Livorno; un’altra coincidenza si lega a questa vicenda, la figlia di Voltolino Fontani ha abitato per alcuni anni a Voghera. altra città che vede spiccare in uno spazio pubblico una scultura realizzata da Antonio De Paoli ovvero la statua dedicata all’indimenticato pugile vogherese Giovanni Parisi.

di Matteo Ronzini

Fonti: Il Ticino 27 novembre 2020

apocalisse di Fontani nella scultura di Antonio De Paoli

L’Apocalisse del ’55 diventa una scultura

L’Apocalisse del ’55 diventa una scultura

Il celebre artista pavese per la seconda volta a Livorno a reinterpretare il quadro di Voltolino Fontani  – Apocalisse

Trasferta per Antonio De Paoli

Sarà la seconda opera a Livorno dell’artista pavese Antonio De Paoli. Dopo il monumento alla Guardia costiera installato nel maggio 2019 a conclusione di un lungo iter durato 5 anni, la prossima realizzazione sarà un omaggio alla pittura in generale e in particolare all’artista livornese Voltolino Fontani, del quale’ quest’anno ricorre il centenario della nascita.

«Sono stato contattato in estate dalle figlie, presidente e vicepresidente dall’associazione Archivio Voltolino Fontani – racconta l’artista pavese di fama internazionale – che mi hanno commissionato questa opera, per la quale sono ancora in corso le pratiche col Comune di Livorno per l’individuazione dello spazio dove verrà posizionata, nelle intenzioni un luogo comunque significativo della città».

Difficoltà nel creare una scultura per rappresentare la poetica figurativa di un pittore? «Mi piacciono le sfide – risponde De Paoli – ed è stato affascinante riscoprire l’opera del pittore per dare vita tridimensionale a quello che è considerato un po’ il manifesto dell’artista, esponente post-espressionista. Il quadro si intitola Apocalisse, del 1955, rappresenta una figura umana che cerca di resistere alla furia distruttiva dei cavalieri dell’Apocalisse, raffigurati tradizionalmente come scheletri. Ed è un po’ espressione dell’angoscia di quel periodo storico, per i timori di un’imminente guerra nucleare. Ho trovato un parallelismo con le attuali angosce per la pandemia.

Come sarà l’installazione? «Per ora ho realizzato un bozzetto in scala, perché le dimensioni saranno da valutare quando sarà deciso il posizionamento. Si tratta di un altorilievo, in bronzo e acciaio corten. Abbiamo optato per questa scelta perché comunque non voleva essere una statua commemorativa, ma un’opera celebrativa della poetica figurativa dell’artista».

di Stefano Zanette

Fonti: IL GIORNO del 22 novembre 2020 – edizione LODI CREMA PAVIA

Apocalisse di Fontani nella scultura di Antonio De Paoli

Leggi sul sito di IL GIORNO

Francesco a Piandarca

Presentazione del progetto di Francesco a Piandarca

San Francesco a Piandarca – Presentazione del progetto della statua ed altare presso la Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi

Francesco a Piandarca è un progetto di valorizzazione del luogo dove il Santo predico agli uccelli creando un Santuario all’aperto. Il sogno è allocare una statua in bronzo e un altare in pietra dove celebrare riti religiosi o dove poter semplicemente respirare e ammirare la bellezza della natura.

presentazione del progetto Francesco a Piandarca - sala stampa

Francesco a Piandarca - Antonio De Paoli e il bozzetto vincitore

Francesco a Piandarca - messaggio di padre Fortunato

Francesco a Piandarca -premiazione del vincitore

Guarda il video spot del progetto

Vedi il sito ufficiale del progetto

statua di San Francesco a Piandarca

Un artista pavese nelle terre di San Francesco. Contribuirà al sogno di un Santuario all’aperto

Un artista pavese nelle terre di San Francesco. Contribuirà al sogno di un Santuario all’aperto

PAVIA

«Parte il progetto Piandarca». Domani nella sala stampa del Sacro convento di Assisi, verrà illustrato «il sogno di realizzare un Santuario all’aperto nel luogo memorabile ove il Santo più amato predicò agli uccelli», anticipa la locandina dell’evento.

Tra i relatori, insieme ad autorità e amministratori civili e religiosi, ci sarà l’artista pavese Antonio De Paoli, vincitore del con-corso internazionale del Santuario all’aperto, come aveva anticipato a Il Giorno nel 2017.

«Sono passati due anni e mezzo – ammette De Paoli – e siamo ancora alla presentazione, perché per la realizzazione i tempi sono ancora da definire. Ma i tempi so-no necessariamente lunghi per simili, ambiziosi progetti. E devo ammettere che per me queste opere rappresentano tutta la mia aspettativa e passione». Opere, al plurale, perché lo stesso artista pavese si era aggiudicato entrambi i lotti del concorso internazionale, uno per la statua e uno per l’altare.

«La statua di San Francesco è in bronzo – spiega l’artista – e come l’altare, invece in pietra, non avranno basamenti. Poggeranno su plinti sottoterra, per dare l’impressione di essere collocati sul terreno. Per l’altare ho usato il concetto michelangiolesco della forma, in questo caso quella degli uccelli, che fuoriesce dalla materia, mentre la figura del Santo l’ho immaginata come un collegamento tra la terra e il cielo, quasi in punta di piedi e con le braccia alzate».

di Stefano Zanette

Fonti:  Il Giorno – Crema Lodi Pavia 25/06/2020

San Francesco A Cannara

A Cannara la statua di San Francesco e l’altare nella chiesa a cielo aperto realizzati dallo scultore pavese Antonio De Paoli

Nel luogo mistico della predica del Santo agli uccelli. De Paoli ha vinto il concorso internazionale indetto dall’Ordine Francescano

A Cannara la statua di San Francesco e l’altare nella chiesa a cielo aperto realizzati dallo scultore pavese Antonio De Paoli

Un altare e una statua nella “Chiesa a cielo aperto” a Piandarca di Cannara (in provincia di Perugia, a pochi km da Assisi), il luogo mistico della predica agli uccelli di S. Francesco D’Assisi. Li realizzerà lo scultore pavese Antonio De Paoli (classe 1966, formatosi all’Accademia di Brera e autore di numerose opere di portata nazionale e internazionale) che è risultato vincitore di un con-corso internazionale al quale hanno partecipato più di 200 artisti.

Il progetto prese corpo 5 anni fa, forte-mente voluto da una molteplicità di attori: la città di Assisi, il Comune di Cannara, la Diocesi di Assisi e l’Ordine Francescano dell’Umbria. Fu realizzata una grande “Tau” a sancire la nascita di una chiesa a cielo aperto (l’area sacra fu sorvola-ta da Papa Francesco in elicottero nella sua visita ad Assisi di tre anni fa): fu indetto poi un concorso internazionale per dotare questa chiesa di una statua di S. Francesco e di un altare.

“Venerdì 26 giugno”, spiega Antonio De Paoli, “alle ore 11.00 si terrà, al Sacro Convento di Assisi, la presentazione del progetto con l’avvio della raccolta fondi in tutto il mondo. Saranno presenti mons. Domenico Sorrentino Vescovo di Assisi e padre Enzo Fortunato. Successivamente mi metterò al lavoro per la realizzazione dell’altare prenderà forma a Carrara, la statua di S. Francesco in bronzo nel mio studio a Corvino S. Quirico. Le due opere saranno poi trasportate sul posto e si terrà l’inaugurazione ufficiale”.

Nelle foto vediamo il progetto ufficiale di entrambe le opere e lo scultore pavese con il bozzetto della statua in scala minore.

“Piandarca è un luogo suggestivo ed evocativo”, dice De Paoli, “ho pensato quindi a un S. Francesco inedito, sospeso tra terra e cielo in punta di piedi. Le braccia sono aperte in un abbraccio simbolico al Creato e all’estremità della mano destra ha un’allodola mentre un altro uccello sfiora la sua veste. La figura, in bronzo, si muove come in una danza, in estasi completa. L’altare sarà invece un blocco marmoreo monolitico con alcune figure di uccelli in volo “sbozzate” dal blocco stesso. Gli uccelli prendono forma dal “non finito” (un concetto “Michelangiolesco” molto caro a De Paoli) e stanno per sprigionarsi in volo appena sotto il piano dell’altare.

“E’ stato emozionante”, conclude De Paoli, “vincere questo concorso e poter così rappresentare S. Francesco, patrono d’Italia, in un contesto storico così particolare, al termine (ci auguriamo) di una pandemia che ci ha sconvolto. E’ come se la vita ricominciasse con la più alta preghiera al Creato, con il desiderio di rispettare e amare la terra e le sue creature”.

di Matteo Ranzini

Fonti: Il Ticino 19/06/2020

San Francesco di Antonio De Paoli a Cannara

Monumento alla Guardia Costiera made in Pavia

OPERA DELLO SCULTORE ANTONIO DE PAOLI
Monumento alla Guardia costiera made in Pavia

DOPO il bagno di folla di sabato ad Abbiategrasso per il monumento agli alpini, si sta per scoprire a Livorno la scultura dedicata alla Guardia costiera. L’artista pavese Antonio De Paoli ha infatti terminato l’opera “Energia emergente”, dedicata «agli uomini e donne della Guardia costiera che nel mare salvaguardano la vita di tutti con coraggio e dedizione». Giovedì prossimo la cerimonia di scoprimento a Livorno (una vera e propria inaugurazione è prevista successivamente, in data non ancora fissata), dopo un iter durato 5 anni.

De Paoli aveva infatti vinto il concorso internazionale, bandito dal Provveditorato interregionale per le opere pubbliche Toscana-Umbria – Ufficio opere marittime e Toscana costiera, per un’opera artistica da destinare nella nuova sede della Capitaneria di porto di Livorno.

«Dopo un iter burocratico un po’ più lungo del previsto – ammette De Paoli -l’estate dello scorso anno erano stati definiti gli ultimi dettagli tecnici e insieme all’ingegner Francesco De Amici abbiamo realizzato il cantiere. La parte marmorea è stata la più impegnativa: ero andato a scegliere il blocco da 9 tonnellate di marmo a Carrara». «Si trattava di creare – ricorda lo scultore pavese – un apparato decorativo plastico da apporre sulla cancellata. Sono partito dal logo della Guardia costiera, suddiviso in tre bande orizzontali, per arrivare alle azioni, in particolare al soccorso in mare e all’opera di salvataggio, nella prima delle due lastre in bronzo, dove ci sono due figure che salvano un naufrago su una scialuppa. Nell’altra lastra in bronzo ci sono i mezzi della Guardia costiera, la motovedetta e l’elicottero. La due lastre in bronzo sono inserite nel blocco marmoreo che raffigura la prua di una nave, con anche la zoccolatura scolpita con onde marine».

Sabato scorso, ad Abbiategrasso, era invece stata inaugurata, con una cerimonia molto partecipata la scultura di De Paoli commissionata dalla sezione alpina abbiatense: un globo terrestre sormontato dal cappello con la penna nera.

di Stefano Zanette

Fonti: Il Giorno 19/05/2019